venerdì 29 ottobre 2010

Caffè? Vitamine?? Guaranà???

Ieri sera mi è presa l'ansia da prestazione. Non saprei come altro definire quella sensazione che mi fa chiudere il bilancio della giornata in negativo. Mi spiego meglio: sono a casa tutto il giorno perchè, visto che i teppisti non sono stati ammessi al nido, sto ancora sfruttando la maternità facoltativa. Nonostante il lavoro non sia ancora tornato a riempire la maggior parte della mia giornata, io arrivo a sera e guardandomi indietro mi sembra di non aver concluso un accidente. Con i teppisti che mi frullano intorno tutto il giorno riesco a fare l'indispensabile quotidiano, che si limita a lavarli, cambiarli, nutrirli. Vero è che queste 3 operazioni comportano una serie di faccende accessorie (cucinare, lavare, asciugare, ecc..), ma qualunque evento straordinario si inserisca in questa routine mi manda in tilt.. Il fare la spesa per esempio...o porto il carrello oppure il bipasseggino..Cucinare una cena decente... ci provo durante il loro riposino pomeridiano, ma, avendo una casina piccina piccina pentole e stoviglie in movimento annullano la pausa riposino. Mi restano le serate dopo le 21, quando i teppisti se ne vanno da bravi a nanna (e per questo mi ritengo molto fortunata) e dormono fino al mattino (salvo dentini, raffreddori & C.) ma io a quell'ora ho esaurito totalmente le energie. Non riesco a combinare più niente, mi resta batteria per una doccia, qualche pagina di un libro e un po' di cazzeggio davanti al pc. Devo assolutamente trovare il modo di mantenere un po' di energie per la sera, mi piacerebbe avere voglia e forze per fare qualcosa, e togliermi questa sensazione di non aver combinato un tubo. Come fare? Credo di dover recuperare più che altro energie mentali, non tanto energie fisiche, e non so se caffè, vitamine, guaranà o quant'altro potrebbero venirmi in soccorso.
Devo ammettere che questa riflessione scaturisce da una serie di circostanze, tra cui l'ultimo controllo dal pediatra che ci dice che Davide è cresciuto poco... sì, in effetti la mia è sempre stata una cucina piuttosto leggera, non preparo mai, per abitudine, primo e secondo nello stesso pasto, ma mi impegno per far sì che, sia a pranzo che a cena, siano sempre presenti proteine e carboidrati. Insomma, il fatto che Davide sia cresciuto poco ha dato fuoco alla mia coda di paglia e ora mi sono messa in testa che dovrei mettermi a sfornare e spadellare per preparare qualcosa in più, e togliere l'eco perenne al frigorifero. Magari se Davide non è un gran mangione, forse è perchè la mamma non è una gran cuoca.

martedì 26 ottobre 2010

Quando spunta un dentino

Quando spunta un dentino le sbavate stile lumaca si spandono ovunque: pavimento, oggetti, vestiti...
Quando spunta un dentino qualunque cosa passa dalle mani alla bocca senza per forza passare anche dal cervello..in bocca perciò finisce di tutto: dalla carta, alle scarpe, ai polpacci della mamma.
Quando spunta un dentino i cambi di pannolini si sprecano, e tubetti di crema protettiva si consumano sui culetti da babbuini.
Quando spunta un dentino le notti si animano all'improvviso.
Quando spunta un dentino la crisi di pianto isterico è in agguato dietro ogni angolo...

Noi siamo a quota 6 per ogni teppista...meglio non contare quanti ne mancano!!!

giovedì 21 ottobre 2010

Classe 1913

Oggi è un giorno speciale. Oggi ha compiuto gli anni uno dei pilastri della mia vita. Non ci sono parole per descrivere quello che da sempre rappresenta per me il mio bisnonno. Ecco, solo a scriverlo mi si stampa già il sorriso sul viso! Lui, insieme alla mia bisnonna che già ci guarda dal cielo, mi ha cresciuta in casa sua. Per cause di forza maggiore ho passato davvero tantissimo tempo con loro da quando sono nata fino all'adolescenza inoltrata, e in tutti quegli anni si è intessuto tra me e loro un legame fortissimo.
Oggi, quando i teppisti si sono svegliati dal riposino pomeridiano, li ho caricati in macchina e ci siamo fatti i nostri 30 km per arrivare a fargli gli auguri di persona che è molto meglio che riceverli per telefono (e poi diciamocelo, a 97 anni ci può stare che il nonno non ci senta più tanto bene, no?). Il bis-tris-nonno ha sorriso quando ci ha visti, con un sorriso sdentato come quello dei teppisti e forse di più, e ha sorriso ancora, quando i bimbi gli portavano le margherite che raccoglievano nel prato lì intorno, ed è bastata questa parentesi, di una passeggiata noi con il nostro bipasseggino, lui con il suo monoposto per rendere questo giorno davvero speciale.
Buon Compleanno Nonno.

Lacrime di coccodrillo

mercoledì 20 ottobre 2010

Una giornata da single... o quasi

Ieri i Supernonni, alias i genitori della sottoscritta, mi hanno proposto di tenere i teppisti per la giornata di oggi e lasciarmi un giorno libero, visto che erano a casa dal lavoro. Pensa che ti ripensa, decido di accettare, anche se separarmi dai bambini mi lascia sempre un senso di vuoto. Non so, troppo silenzio in casa, libertà di muoversi, senza inciampare in leoni e cavalli di gomma, pattinare sulle macchine di Tigro e Winnie the Phoo, caricare e ricaricare il gatto-carillon, raccogliere 50, dico cinquanta, palline colorate sparse ovunque per rimetterle nel cesto e ricominciare a lanciarle...bè, per oggi ho fatto a meno di tutto questo, e ho deciso di approfittare della mia giornata da single... o quasi.
Cambio e vesto i teppisti dopo che hanno fatto colazione, giochiamo un po' insieme e arrivano i Supernonni. Gli affido gemelli e borsa da trasferta e mi infilo in doccia. Ecco, lascia una donna nella pace e nel silenzio, avvolta dai vapori di una doccia calda che subito cominciano a girare all'impazzata tutti i neuroncini che le sono rimasti nel cervello. Insomma, il tempo di una doccia e la mia giornata da single aveva già in programma una lista di faccende da sbrigare da fare invidia ai manager più stacanovisti:

 1- passare aspirapolvere per poi lavare parquet (che con bambini camminanti per casa è sconsigliato fare)
 2- pulire bagno (che alle nove di sera non ho troppa voglia di chinarmi su bidet e gabinetto)
 3- fare la spesa (altra missione impossibile con bimbi al seguito)
 4- caricare lavatrici e asciugatrici in serie
 5- stirare camice di marito per evitare sguardo sconsolato del mattino davanti all'armadio aperto
 6- fare il pane per la colazione (che poi lo fa la macchina del pane con qualche aiutino)
 7- cambiare lenzuola
 8- andare a fare shopping per le pelose (che anche loro si sentono più tranquille con scorta di cibo e sabbietta per lettiera)
 9- andare a comprare regalo per compleanno cinquenne a cui siamo invitati nel weekend

A questa lista "stachanov" era affiancata la lista "giornata da single":

 1- doccia
 2- capelli
 3- piastra
 4- manicure
 5- manicaretti per pranzo
 6- divano e tv
 7- riposino

Neanche a dirlo che arrivata al punto 6 della prima lista la giornata era già bell'e finita... arrivata al punto 3 della seconda lista ho alzato bandiera bianca e sono andata a recuperare i miei teppisti.

lunedì 18 ottobre 2010

A mali estremi...

Una passeggiata con i teppisti, da quando hanno iniziato a camminare, è rilassante come una cavalcata al rodeo. Sul passeggino hanno un'autonomia di circa 10 minuti, trascorsi i quali iniziano a dimenarsi per scendere. Il fatto è che puntualmente, per una strana Legge di Murphy non ancora scritta, se li metto con i piedini per terra, schizzano come saette in direzioni diametralmente opposte. Nella mia ingenua inesperienza nutrivo la sottile e presuntuosa speranza che una volta allontanatisi un pochino dalla loro mamma avrebbero fatto spontaneamente ritorno alla base...ecco, gli unici sporadici tentativi di portarli fuori da sola mi hanno categoricamente smentita.
Le  passeggiate con Diego e Davide si sono limitate al giro standard per comprare pane e latte, mentre il parco per noi tre è diventato off-limits. O meglio, possiamo fare un giro veloce, per vedere se c'è qualcuno che conosciamo, qualche altra mamma, papà, nonna con bimbi che abbia voglia di accollarsi anche la sorveglianza di uno dei gemelli. Allora sì, posso farli scendere dal passeggino e rincorrerne uno che si avventura solo soletto lungo il percorso vita mangiando sassolini di tanto in tanto, mentre l'altro viene recuperato prima che ribalti bici parcheggiate o infilzi qualche bimbo con i rami raccattati a terra.
A me dispiace non poter portare fuori i bimbi, e mi dispiace anche doverli tenere legati sul passeggino quando hanno tanta voglia di esplorare il mondo, di viverne le sensazioni, ma mi sembra ancora presto perchè se ne vadano a zonzo per il parco da soli e avranno tutta una vita per dedicarsi al percorso vita in solitaria riflessione, perciò ho fatto un doppio acquisto che mi è arrivato oggi. Non so se avrò mai il coraggio di usarlo davvero, perchè anche se so che si tratta di pura e semplice sicurezza, l'idea in sè non mi entusiasma granchè...ma a mali estremi, estremi rimedi!



Io dal vivo non le ho mai viste usare le redinelle....

sabato 16 ottobre 2010

Forchette, Pantofole e Calzini

I teppisti, alla veneranda età di 14 mesi e mezzo, vogliono fare da soli. Non ammettono interventi di alcun genere in particolare su due cose:
1 - quando decidono che ne hanno abbastanza di pantofole e calzini.
2 - nella somministrazione dei pasti.
Ma, c'è da dire che se con Diego si riesce a scendere a compromessi del tipo "una forchetta la tieni tu e con un'altra ti aiuto io" oppure "ops! guarda!! hai perso le pantofole...dalle a mamma che te le rimette" (e lui contento si lascia fare), con Davide è tutta un'altra storia...Davide, se non riesce a mangiare agilmente quello che ha nel piatto, la forchetta la lancia, se provi ad aiutarlo con un'altra forchetta, la prende e lancia pure quella.  Con Davide pantofole e calzini devono stare dove decide lui, e adesso, che è arrivato il freddo, non sia mai che si fermino ai suoi piedi per più di dieci minuti consecutivi. "Davide, guarda, hai perso i calzini e le pantofole, dalle alla mamma che te li rimette" ... no, con lui non attacca, lancia calzini e pantofole e corre via. Quando raccatto gli indumenti e recupero il teppista con la forza per rimetterglieli, lui si dimena come un cavallo imbizzarrito e poi, con impegno e dedizione, si ostina a toglierseli fosse anche per la millesima volta.
Al problema forchetta devo ancora lavorarci, ma per i calzini ho già un piano ....